Piccola galleria degli orrori sul Web: le offerte di lavoro ingannevoli
7 Gen 2014 - Articoli
Gennaio è classicamente il mese preferito per chi sta cercando una nuova occupazione o semplicemente “guardandosi intorno”.
Dopo aver aggiornato il curriculum, e prima di cominciare a spedirlo, prendetevi però due minuti per leggere questo post.
Voglio parlarvi delle offerte di lavoro ingannevoli.
No, non intendo quelle “cose” dove ti chiedono soldi per un colloquio, oppure mirate a “rubare” dati personali da rivendere per la creazione di liste commerciali di infimo livello, o peggio ancora delle ricerche per “hostess” con finalità molto poco lavorative.
Vorrei invece esaminare qualche offerta che ad una prima lettura può sembrare perfettamente regolare salvo rivelarsi, se non una vera e propria truffa, almeno una sonora delusione.
Cominciamo con qualche esempio classico:
Solitamente, l’inserimento dell’annuncio su di un portale gratuito non depone a favore della serietà dell’operazione: l’impegno dell’azienda per la ricerca sembra davvero minimo. Ma è nella “descrizione” che si raggiungono vette poetiche difficilmente eguagliabili: nessuna specifica sulle mansioni, salvo un titolo generale quale “formatore” e la richiesta di nessuna esperienza pregressa in bella vista. Non sono inoltre riuscito a capire in cosa consista il “mental” training, ma propenderei per l’interpretazione “slang”. Seguono, nel completo anonimato, nome e numero di cellulare.
Giudizio: prendiamola sul ridere.
Stesso portale gratuito, stessi problemi. Altro “titolo” molto diffuso e ricercato, ma l’unico requisto davvero importante è la disponibilità immediata. Ah, e la bella presenza. Per tutto il resto c’è la “formazione in affiancamento”. Adorabile la mail “generica” a cui inviare le candidature. Magistrale la nota finale con i riferimenti di legge. Peccato che l’offerta sia del tutto anonima, e quindi illegale.
Giudizio: ci avete provato.
Qui saliamo di livello, nel senso che l’offerta appare su di un conosciutissimo sito a pagamento. Oltre a cercare ben 15 persone (non ho idea di quanto recruiting dovranno fare, ma a spanna direi che si tratta di qualche migliaio di candidati…) ho apprezzato molto la scrittura della job description, improntata alla più becera implementazione della tecnica nota come “yes escalation”. Di nuovo, non viene richiesta nessuna esperienza nè laurea. Però al colloquio portatevi una copia stampata del c.v., che loro hanno finito la carta. Nell’ultima riga, un piccolo mistero: i candidati “rappresentano i clienti dell’azienda” attraverso “vari canali”. Dico sul serio: mi piacerebbe sapere come si fa la “selezione del personale porta a porta”.
Per non fare torto a nessuno…
La stessa ricerca per la stessa azienda appare anche sull’altro notissimo portale a pagamento.
Diversa la scrittura, equivalente il contenuto: niente di niente. La positività sembra essere il requisito fondamentale, quotata anche l’attitudine “professionale”. L’esperienza e la formazione sembrano invece in deciso ribasso. E’ vero che si accenna ad una “esperienza commerciale”, salvo poi parlare di posizione amministrativa. Ma non fatevi illusioni, sono loro stessi a mettervi in guardia sulla “competitività del ruolo”.
Giudizio: S.V. Vi dico solo che l’offerta “gira” da quasi 3 mesi. Evidentemente questi 15 persone con “positività ed ottimo atteggiamento” sono davvero difficili da trovare.
Qui siamo di fronto ad un annuncio pubblicato a nome di una grande realtà nazionale, con sedi in molte città. Il problema? Fatta salva una singola menzione nella prima riga, non è scritto da nessuna parte che si tratta di una offerta di stage. In particolare non è scritto nel titolo, e la descrizione della mansione sembra tutto fuorchè il ruolo di uno stagista, dato che si tratta di gestire “in toto” l’intero processo di selezione (con buona pace dell’affiancamento). Se si tratta di uno stage, inoltre, sarebbe opportuno sapere se è previsto un rimborso spese o se l’azienda può prendere in considerazione una continuazione del rapporto in altra forma. In fondo, se già gestivi “in toto” da stagista, sai che risultati da dipendente?
Giudizio: Discutibile, a dire poco. Per chiarezza: offerte come questa, che giocano sul “titolo”, sono piuttosto diffuse. Ho avuto modo di chiedere spiegazioni ad alcuni responsabili di agenzie per il lavoro, i quali mi hanno riportato che spesso le offerte di stage vengono “copiate” dai loro siti, tagliate “ad arte” e ripubblicate da alcuni portali che così facendo aumentano il proprio traffico di visite, vista la continua presenza di offerte “fresche”. In ogni caso un consiglio: controllate sempre il testo esatto dell’offerta (non è raro che vengano ripubblicate ricerche chiuse da tempo) sul sito della società. Almeno quello sarà l’originale.
Concludendo…
Arrivati in fondo a questa piccola galleria degli orrori vi sarete resi conto che le offerte fanno tutte riferimento allo stesso settore. Questo perchè quando ho deciso di scrivere questo post ho cominciato dall’area che conosco di più, e vi garantisco che è stato necessario davvero poco impegno per trovare questi esempi. Insomma, le offerte scritte in modo ingannevole abbondano.
I consigli che è possibile dare: massima attenzione a quanto appare sui siti che consentono l’inserimento di offerte in maniera gratuita e “non tracciabile”, verificate sul Web la reale esistenza della società che pubblica l’offerta (e se non la trovate, fatevi qualche domanda), ricordatevi che una offerta pubblicata in totale anonimato (un semplice numero di cellulare o una mail generica non significano niente) è comunque illegale, siate attenti a diffondere in maniera poco cauta i vostri dati personali e siate sempre diffidenti nei confronti di chi promette facili successi in cambio della semplice “voglia di lavorare”.
E ora che avete avuto la pazienza di leggermi fin qui… Avanti con le candidature, e in bocca al lupo!
Tag: candidati, gennaio, offerte di lavoro, offerte ingannevoli, ricerca lavoro, siti offerte, web
Reblogged this on The doctor is in and commented:
Condivido l’articolo di un collega, che penso possa essere molto interessante e molto utile per i miei lettori, che apprezzano sempre gli scritti di psicologia del lavoro e in particolare quelli sulla ricerca attiva del lavoro!
Ho apprezzato tantissimo l’articolo sulle offerte di lavoro ingannevoli. Nel 99% dei casi c’è puzza di bruciato! Il problema è che la necessità di lavorare non fa guardare oltre il proprio naso. Tantissime volte mi sono imbattuta in inserzioni fasulle ed ingannevoli: quando si tratta di Società, Studi professionali e quant’altro viene inserito il numero di Partita Iva (che io vado a verificare) : tutto ok apparentemente…poi riesco a risalire al numero telefonico (se disponibile) e mi rispondono che sono assolutamente ignari dell’inserzione, anzi stanno chiudendo l’attività!
Che ginepraio, che mafia legalizzata a tutti i livelli! L’unica cosa da fare è lasciar perdere questi venditori di fandonie e crearsi un lavoro nel quale investire le vere capacità che abbiamo e nelle quali mettiamo COSCIENZA – CONOSCENZA – CUORE!