Chi ha paura della disoccupazione?

26 Giu 2014 - Articoli

Ho trovato molto interessante questo articolo sui “numeri” della disoccupazione, e ho deciso di segnalarvelo.

Non solo per la cartina d’Europa che reclama attenzione con le sue “zone rosse” da disoccupazione profonda, ma perchè per una volta si cerca anche di interpretare i “semplici” dati.

Ecco quindi che il numero dei “disoccupati” viene spiegato: si tratta di coloro che cercano lavoro e non lo trovano.

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“Banale”, direte.

Non del tutto: questo significa che chi ha smesso di cercare lavoro (e quindi non è iscritto al Centro per l’Impiego, o si “arrangia” come può, o magari risulta ancora come “studente molto fuori corso”) semplicemente non appare nelle statistiche.

Quindi non esiste.

I grafici interattivi riportati dall’articolo permettono di conoscere le statistiche ufficiali sulla disoccupazione, e confrontare la situazione di varie province: anche in questo caso niente di drammaticamente nuovo, ma i tre “casi-tipo” (Nord, Centro e Sud) aiutano a dare (drammaticamente) corpo a dati altrimenti astratti.

E proprio esaminando i dati si trova la cosa che mi ha colpito di più: la correlazione disoccupazione/livello d’istruzione. Perchè, forse contrariamente a molte aspettative, un livello d’istruzione superiore sembra ancora “proteggere” in qualche modo dalla disoccupazione, così come il conseguimento di qualifiche professionali.

Certo non completamente, e sicuramente meno di una volta: ma è anche vero che ad un livello di istruzione superiore corrisponde solitamente una maggiore gamma di impieghi possibili. Se poi questi siano “a livello” del titolo di studio conseguito, o quale tipologia di contratto venga applicata, la statistica non lo dice.

Quindi, probabilmente precari e forse sotto-inquadrati, ma coloro che hanno investito in formazione sembrano avere ancora “qualche possibilità in più”…

 

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