Un milione di posti di lavoro. Anzi, tre.

6 Nov 2014 - Articoli

[Oggi il lancio ufficiale di Face4Job, nuovo sistema di ricerca di offerte che promette di aiutarvi a trovare 1.300.000 posti di lavoro. Solo che a me non tornano i conti].

Personalmente, sono molto incuriosito dalle novità a tema “ricerca di lavoro”, e provo sempre a cercare di capire “come” queste funzionino, pur con tutti i limiti personali del caso.

E’ quindi normale che leggendo la notizia di un “nuovo algoritmo”, per giunta italiano, che aiuta nella ricerca di lavoro mi sia lanciato a caccia di informazioni.

Solo che…

A questo punto, se non sapete cosa sia “Face4Job” direi che vi conviene leggere qui , come ho fatto io. “Nuovo algoritmo”, selezione con domande preimpostate, video dei candidati… Niente di esageratamente nuovo, ma forse questo strumento può davvero rappresentare una opportunità.

Solo che poi mi cade l’occhio sulle cifre.

Face4Job “…opera tramite un algoritmo dalle sezioni «careers» delle aziende”, dice l’articolo. Quindi va a “pescare” le offerte direttamente dalla sezione “Lavora con noi”.

Bene, un sacco di tempo risparmiato per i candidati!

Ma… 1.300.000 offerte di lavoro in Italia? Il 9,36% delle offerte di lavoro mondiali?

Per bontà d’animo, non commento nemmeno questo dato. Diciamo che mi limito ad immaginare che l’algoritmo abbia una forte preferenza per le offerte di lavoro italiche, e mi fermo qui.

Ma anche così…

Per chi non fosse pratico della materia, vorrei aprire una parentesi sul processo di selezione: ora, non è che quando un’azienda si ritrova con un carico di lavoro supplementare la prima risorsa è la pagina “Lavora con Noi” del sito. Proprio no.

Prima di questa fase abbiamo di solito alcuni step:

– Tentativo di assegnazione coatta del carico di lavoro ulteriore a lavoratore già assunto;

– Tentativo di reperimento di nuova risorsa tramite “passaparola”;

– “Spulciamento” delle autocandidature ricevute negli ultimi 3 mesi, sulla base della vecchia credenza “hai visto mai che qualcuno lo trovo senza penare troppo…”;

Non ne faccio certo una colpa all’azienda: risolvere così è più semplice, più veloce e più economico. 

Dopo, e solo se tutto quanto sopra non ha dato risultati, ci si “rassegnerà” a rendere pubblica la ricerca, attivando il “lavora con noi”, il Centro per l’Impiego, le società di selezione…

Questo mercato del lavoro “nascosto”, lo immaginerete, muove un bel po’ di posizioni. Si ritiene che in realtà ne muova la maggioranza, coprendo circa il 60% dei fabbisogni delle aziende. 

Ora, se dalle pagine “Careers” emergessero davvero 1.300.000 posti di lavoro significherebbe che questi sono circa il 40% delle posizioni veramente aperte sul territorio.

Facciamo due conti, vi va?

Se trovate una calcolatrice fate prima, ma anche così ci arrivate...

Se trovate una calcolatrice fate prima, ma anche così ci arrivate…

Il 100% dei posti di lavoro disponibili in Italia sarebbero quindi 3.250.000.

Questo non considerando tutte le piccole e piccolissime realtà che il sito non ce l’hanno e che in caso di mancanza di personale assumono, dopo lunga riflessione, il cugino scemo del miglior cliente.

Sono un bel po’ di lavori disponibili, specie se li confrontate con questo dato, che sarei propenso a ritenere affidabile data la provenienza.

In sostanza ho quindi dimostrato che la disoccupazione non esiste, e che stando ai dati Istat non appena si saranno sistemati tutti avanzeranno pure qualche migliaio di posti di lavoro, tanto per gradire. Saranno contenti gli orientatori professionali, che potranno finalmente riposarsi.

Una richiesta (seria).

Ho premesso che non sono assolutamente avverso alle novità tecnologiche nel campo della ricerca di lavoro, specie quando semplificano la vita ai candidati.

Ho anche partecipato ad una presentazione di Face4Job qualche mese fa, e anche se non si “sparavano” cifre mi è sembrato un buon servizio.

Non pretendo di capire come funzioni un “algoritmo innovativo”, sono pur sempre solo uno psicologo: ma so per certo che nelle pagine “Lavora con Noi” si trovano spesso posizioni “sempre” aperte per generici collaboratori, offerte di stage, proposte di franchise e quanto altro.

Così come sono sicuro che, enfasi giornalistica a parte, un buon servizio non abbia bisogno di annunci strabilianti che rischiano solo di generare incredulità e divertimento in chi li legge.

Oltre, concedetemi di sottolinearlo, un pochina di rabbia.

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2 Risposte

  1. mah..volevo candidarmi ad una posizione sul sito, ho notato la sezione suggerimenti e ho provato a suggerire di rendere possibile il caricamento del CV visto che attualmente non e possibile.
    Mi é stato risposto che il CV é carta straccia e che scrivo come nel medioevo.
    Nel 1990 feci un corso di “trattamento delle informazioni non strutturate”, concetti che si sono poi evoluti nelle tecnologie di ricerca semantica e il trattamento di big data.
    Secondo questa innovativa azienda invece il CV bisogna rifarlo daccapo utilizzando i loro menu a tendina. Anni fa feci una domanda per un’azienda finanziaria, era possibile creare il CV da zero compilando un form o caricare un documento formato word; un algoritmo intelligente compilava i campi del form con un margine di errore pressoché irrilevante.
    Forse anche questo secondo face4jobs é una cosa da medioevo…
    Aggiungo che a giustificare la morte del CV sarebbe secondo loro (o lui visto che mi sono fatto l’idea che CEO e helpdesk coincidono) il fatto che le aziende spendono pochi secondi nel valutarli, e come soluzione face4job propone di guardare un video. Lascio a chi legge le considerazioni del caso.

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