La Torre di Carta
16 Lug 2019 - Articoli
Ogni formatore esperienziale ha la propria attività di aula “preferita”, quella che in assoluto si trova ad utilizzare più spesso e che costituisce in un certo senso il suo “marchio di fabbrica”.
La mia è senza dubbio “La Torre di Carta”, che amo sia per la semplicità dei materiali usati che per la ricchezza di spunti che riesce a fornire ai partecipanti.
Cosa serve?
Molta carta, non sorprendentemente. Quella comune da stampante va benissimo e se riuscite a riciclare dei fogli già usati, ancora meglio. Sconsigliati cartoncini o carte con grammature particolari, che potrebbero facilitare eccessivamente la realizzazione della struttura.
Cosa aggiungere a questa dotazione iniziale dipende molto da voi e dai vostri obiettivi formativi: forbici, rotoli di scotch di varie tipologie e larghezze, graffette, spillatrici… In generale, ogni elemento aggiuntivo potrebbe facilitare l’esecuzione del compito ed influenzerà la strategia adottata dal gruppo, quindi è consigliabile tenerne conto in fase di progettazione. Come eventuale variante, è possibile inserire una fase di “mercato” che precede quella di strategia, dove ogni gruppo di partecipanti andrà ad “acquistare” (magari con i punti raccolti nel corso di una precedente esperienza) il materiale che ritiene più utile.
Briefing
Per un gruppo di 6-8 partecipanti, le indicazioni standard saranno:
“Avrete 10 minuti di tempo per costruire una torre di carta che si auto-sostenga per almeno 30 secondi dal termine del tempo assegnato. La torre dovrà poggiare sul pavimento ed essere alta non meno di 150 centimetri. [Potrete decidere se assegnare un “bonus” al gruppo che realizzerà la torre più alta in assoluto, piuttosto che quella più gradevole architettonicamente… secondo il vostro insindacabile giudizio!] Potrete usare per la costruzione, oltre alla carta che vedete, i materiali aggiuntivi che vi sono stati messi a disposizione. E’ vietato l’utilizzo di ogni altro materiale estraneo, così come è vietato utilizzare sedie o tavoli come punti di appoggio”.
Per gruppi più numerosi potete rendere più complessa la situazione di partenza, ma in generale non si tratta di un esercizio che raccomando di utilizzare con più di 8 persone per evitare che ci siano partecipanti inattivi. Piuttosto, è possibile dividere i partecipanti in sottogruppi… anche se dovendo poi dividervi fra più “torri” potreste rischiare di perdervi qualche elemento importante dell’interazione. Come numero minimo, considererei invece non meno di 4 partecipanti.
Debriefing
La Torre di Carta consente di raccogliere molti spunti preziosi per lavorare con il gruppo durante la fase di debriefing: la gestione del tempo e delle risorse messe a disposizione, la suddivisione dei compiti fra i vari partecipanti, la realizzazione di un progetto realmente condiviso all’interno del gruppo sono tutti elementi in grado di far riflettere sul modo di operare dei singoli all’interno del team. Inoltre l’esperienza si presta ad essere utilizzata in qualsiasi tipologia di aula, dato che lo spazio necessario è limitato ed i materiali utilizzati sono facilmente reperibili. E infine… non ho ancora incontrato un gruppo di partecipanti, indipendentemente dal “focus” del percorso formativo, che non si sia divertito a realizzare la propria Torre!
E infine una domanda per tutti i formatori… qual’è il vostro gioco d’aula preferito?
Tag: aula, esperienziale, formazione, giochi