“Cosa, come e quanto”: i supporti per la formazione (Volume 2)

“Cosa, come e quanto”: i supporti per la formazione (Volume 2)

18 Dic 2019 - Articoli

“Cosa, come e quanto”: i supporti per la formazione (Volume 2)

Il precedente articolo è stato dedicato alla costruzione di slide efficaci per le vostre sessioni formative. Adesso analizzeremo gli altri due supporti visivi principali: lavagna a fogli mobili e video.

A differenza delle slide, che una volta preparate si dimostrano piuttosto difficili da “aggiustare” in diretta, la lavagna a fogli presenta invece l’innegabile vantaggio di essere pienamente gestibile dal formatore, e nel caso in cui si rendano necessarie modifiche al programma didattico la lavagna diventa uno strumento insostituibile. La principale problematica in questo caso riguarda i tempi di gestione: in ogni momento in cui il docente sta utilizzando la lavagna si sta anche praticamente isolando dal resto dell’aula, perdendo il contatto con i partecipanti. E’ quindi opportuno che i momenti di utilizzo attivo siano brevi e ben intervallati fra di loro, dedicati alla creazione di schemi e riassunti e non alla “fedele trascrizione” di tutto quanto venga detto in aula. Ulteriore elemento di attenzione viene inoltre da sessioni con un alto numero di partecipanti e da aule formative di configurazione particolare: in alcuni casi la scarsa visibilità potrebbe pregiudicare di molto l’utilizzo adeguato dello strumento.

Infine gli spezzoni video: solitamente sono in grado di risvegliare l’interesse anche dell’aula più “spenta”… ma è importante seguire alcune indicazioni. Per prima cosa è necessario che i video siano brevi (mai più di due minuti), di buona qualità e fortemente centrati sulla tematica che si vuole trattare. Un perfetto spezzone video per la formazione non dovrebbe avere bisogno di spiegazioni ulteriori, e dovrebbe essere immediatamente comprensibile all’aula perché il formatore stia proiettando proprio “quel” filmato. Utilizzando la scena adatta il video potrà servire a “calare” i vostri partecipanti direttamente nell’argomento che andrete a trattare, anche se è perfettamente possibile utilizzare una scena video come parziale “chiusura” della sessione formativa. Attenzione alla scelta delle scene da film e telefilm: se utilizzerete un video sconosciuto i corsisti potrebbero rimanere più “freddi”, ma se lo stimolo è davvero troppo noto tanti potrebbero perdere subito di interesse.

Personalmente, mi piace molto sperimentare con varie tipologie di film, creando contestualizzazioni forse fantasiose, ma di impatto: molto meglio proiettare qualcosa che sentite “vostro” e che lascerà inizialmente sorpresi i partecipanti piuttosto che riciclare ancora una volta la stessa scena delle stesso scontatissimo film, non trovate?

La progettazione di una buona docenza richiede spesso l’utilizzo di tutti i supporti in momenti e con modalità differenti: elemento perfettamente possibile… purché sia stato progettato prima.

Ps: E l’audio?

Mentre stavo completando la stesura di questo post mi è stato fatto notare che non avevo parlato in nessun modo dell’utilizzo delle tracce musicali: sebbene conosca molti formatori che ne fanno un uso efficace, preferisco non utilizzare sottofondi durante le mie docenze. Anche se possono servire da “accompagnamento” per lo svolgimento di alcune specifiche esercitazioni di solito li trovo piuttosto dannosi per la concentrazione dei partecipanti, e tendono spesso a mio parere ad influenzare il clima dell’aula in modo poco prevedibile. In molti casi la presenza di musica renderà più difficile la comunicazione in aula, rendendo ad esempio più complesso e faticoso dare chiarimenti in merito ad una specifica esercitazione. Quindi, al limite un leggero “tappeto” di pianoforte… ma anche il silenzio può comunque andare benissimo.

Queste linee guida non saranno necessariamente condivise da tutti, ma nel mio caso sono sempre state di aiuto per definire “cosa, come e quanto” utilizzare.

E le vostre indicazioni, quali sono?


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